Possiamo riprogrammare il nostro DNA ed attingere alle risorse ancestrali inesplorate del
nostro corpo per guarire il nostro mondo interno e cessare di somatizzare?
Siamo nel 1967 quando lo scienziato e biologo cellulare Irv Konigsberg, (il cui erede diretto è Bruce Lipton, con la sua famosissima: “Biologia delle credenze”) approfondendo le potenzialità dell’Epigenetica (una scienza relativa all’origine ed alle influenze relative all’ambiente, l’alimentazione, i pensieri e le emozioni, come anche il movimento) e clonando le prime cellule staminali, si accorge che quando una cellula soffre, oltre a ricercarne la causa bisogna studiarne l’ambiente, il contesto e lo stile di vita.
Siamo abituati a pensare a noi stessi come identità granitiche, difficilmente mutabili (mentre il nostro cervello è plastico e nuove cellule rinascono ogni giorno nuove), identità fatte di pensieri, organi, cellule.
Anche il nostro genoma umano (il codice della vita, la nostra sacra impronta specifica, o DNA) ha delle caratteristiche, ma le nuove scoperte affermano non sia una matrice immutabile (possiamo cambiare la loro espressione) e contenga anche informazioni scritte a partire dei nostri avi.
Ciò significa che possiamo consapevolizzarle…e riscriverle negli aspetti disfunzionali.. come si fa con uno
“spartito musicale (il nostro ambiente), che ha poi bisogno di un’orchestra che si sincronizza armoniosamente (il nostro DNA), ed OGNI MUSICISTA rappresenta simbolicamente un nostro GENE, CON UNA PROPRIA MAPPA GENETICA” (come afferma uno dei miei maestri, Italo Pentimalli).
Anche Thich Nhat Hahn sosteneva che quando facciamo pace con noi stessi e riusciamo a sciogliere vecchi nodi
irrisolti, liberiamo noi stessi ed anche i nostri avi.
DUNQUE LE NOSTRE CARATTERISTICHE E/O ESPERIENZE DI VITA POSSONO ESSERE
STATE EREDITATE..MA POSSONO ANCHE RISCRIVERSI, COSI’ come POSSIAMO
DISATTIVARE ALCUNE ESPRESSIONI GENETICHE.
C’è un codice scritto all’interno del tuo DNA a cui stai reagendo e che riguarda la tua linea
generazionale.. possiamo rispondervi col giusto atteggiamento, in consapevolezza e tenerezza, invece che subirlo – o peggio, giudicarlo, o ancora attivare il pilota automatico -, per “ripulirlo” da alcune memorie , ed infine sanarlo.
COME FARE?
Se è evidente che ciascuno di noi ha il potere di determinare il proprio destino, con norme di comportamento quotidiano che tutelino salute, benessere, felicità, ciò che conta è che prendiamo in mano la nostra vita e decidiamo consapevolmente cosa farne, sapendo che nulla è deciso in partenza, ma siamo noi, giorno dopo giorno, a costruire la parabola della nostra esistenza.
ATTENZIONE! Non è qualcosa che possiamo ottenere agendo o sforzandoci alla luce di credenze razionali,
dobbiamo lasciare fare al nostro corpo, tenerlo in allenamento (in questo gli esercizi bioenergetici e lo yoga sono superlativi), stare in ascolto di pensieri ed emozioni, meditare regolarmente, accogliere il sentire ed i vissuti “spiacevoli” che potranno riaffiorare.
Ecco cosa diceva Thich Nhat Hahn a proposito nel suo testo: “Fare pace con se stessi”:
“Quando i blocchi di dolore, di dispiacere, rabbia, paura e disperazione si fanno più forti e
più grossi, premono per salire nella coscienza mentale, nel soggiorno, a reclamare la nostra
attenzione. Essi desiderano emergere, ma noi non li vogliamo, perchè ci fanno stare male solo a vederli.
Non avendo nessuna voglia di affrontarli, usiamo riempire il soggiorno con altri ospiti:
prendiamo in mano un libro, accendiamo la tv, andiamo a fare un giro in macchina, mangiamo spasmodicamente… qualunque cosa pur di tenere occupato il soggiorno.
Abbracciare il tuo dolore ed il tuo dispiacere con l’energia della presenza mentale è
esattamente come massaggiare la coscienza invece che il corpo.
Quando togli l’imbargo ed i blocchi di dolore affiorano ti tocca soffrire, almeno un po’, non c’è modo di evitarlo.
Occorre imparare ad abbracciare questo dolore.
Dopo che avrai abbracciato per qualche tempo i tuoi dolori, essi torneranno in cantina e si ritrasformeranno in semi.
Se invitiamo il seme della paura ad uscire allo scoperto, siamo anche meglio equipaggiati per prenderci cura della rabbia.
E’ la paura a generare la rabbia: quando hai paura non sei in pace e questo tuo stato diventa il terreno dove la rabbia può crescere.
La paura si fonda sull’ignoranza, mancanza di chiara comprensione.
Immergi quotidianamente la tua rabbia, la tua disperazione, la tua paura in un bagno di presenza mentale: la pratica di invitare i semi ogni giorno per abbracciarli è molto salutare.
Dopo svariati giorni o settimane di questa pratica, avrai generato una buona circolazione nella tua psiche.
La presenza mentale lavora come un massaggio delle formazioni interne, dei tuoi blocchi di sofferenza.
Questi devono poter circolare liberamente, dentro di te, possono farlo soltanto se non ne hai paura.
Se impari a non avere paura dei tuoi nodi di sofferenza, puoi imparare anche ad abbracciarli con l’energia della consapevolezza ed a trasformarli.”
Cari amici,
dove credete di essere immersi?
In un universo amorevole ed abbondante o cupo e che disattende le vostre aspettative?
Perchè se nutrite le vibrazioni energetiche di scarsità attiverete delle resistenze a ricevere, così anche se intimamente non avete un elevato livello auto percepito di valere e meritare il meglio, in tutte le infinite possibilità nel quale possiamo percepire di essere immersi continuamente, se solo cambiamo la prospettiva dalla quale guardiamo la nostra sacra, prospera e preziosa Vita.
Desiderate essere amati? Allora amate voi stessi, siate Amore, diventate Amore, donate Amore,
che è la forza più potente esistente in natura e nell’intero Universo.
Scegliete sotto il segno dell’Amore incondizionato, non della paura o di altre emozioni difficili.
E cosa sognate? I vostri sogni portano un contributo amorevole ed ecologico al mondo?
Se l’energia è abbondanza e noi siamo energia, mantenendo le nostre vibrazioni ad una certa elevatura, vivendo come se il nostro sogno fosse già realizzato ed immaginandolo nei dettagli con trasporto emotivo, agendo coerentemente alla sua realizzazione, oltre che abbandonandoci alla saggezza antica del nostro corpo, tutto può accadere.
Ma non credetemi, sperimentate!
Contattatemi per sviscerare l’argomento e comprendere a fondo come applicare quotidianamente ciò di cui vi sto parlando.
Con amore,
vostra Chiara.