Care e cari che mi seguite alacremente,
oggi diamo una spolverata alla nostra abilità arcaica e profonda dell’intuizione, partendo dal conoscere cosa sia:
si definisce intuito la capacità di comprendere chiaramente un problema, una situazione o una persona e giungere rapidamente ad una soluzione – o interpretazione – corretta.
Il termine intuizione deriva dal latino intueor (composto da in = «dentro», + tueor = «guardare», cioè «entrar dentro con lo sguardo»), e rappresenta una forma di sapere non spiegabile a parole, che si rivela per lampi improvvisi.
Il grande Albert Einstein sosteneva con fermezza:
“Io credo profondamente nelle intuizioni.
A volte posso sentire ciò che ho scoperto sia corretto, anche se non posso ancora saperlo.”

A cosa ci serve padroneggiare l’intuizione?
Nelle decisioni a prenderle in maniera più oculata
nelle relazioni ad avere un metro di giudizio più equilibrato, oggettivo
nell’ambito lavorativo a raggiungere scatti di carriera con maggiore facilità
Come ci ricorda Andrea Giuliodori, “Unire intuito e logica (cuore e cervello) significa sfruttare a pieno il nostro potenziale umano“.
Come risvegliare il nostro intuito allora?
“L’intuizione è la capacità di vedere con la nostra anima.”
Dean Koontz.
Mark Beeman, neuroscienziato della Northwestern University ed autore del libro “Eureka factor”, è forse uno dei maggiori esperti al mondo sul tema delle intuizioni.
Secondo Beeman, tre sono gli elementi che compongono un’intuizione:
- La soluzione viene trovata a livello inconscio. Spesso abbiamo un’intuizione quando non stiamo affatto pensando (consciamente) a quel dato problema. Un classico esempio sono le idee geniali che abbiamo mentre magari ci stiamo facendo una doccia.
- La nostra mente è rilassata. Riprendendo l’esempio della doccia, molte persone hanno delle intuizioni sotto lo scroscio dell’acqua calda, proprio perché quello è uno dei pochi momenti in cui ci rilassiamo davvero. Ecco, la calma ed il buonumore sono l’humus per le migliori intuizioni.
- Siamo pervasi da un senso di sorpresa. Quando la risposta improvvisa emerge nella nostra mente conscia ci prende quasi alla sprovvista, ma questa sorpresa induce un senso di fiducia fondamentale per avere nuove intuizioni in futuro.
Tecnicamente parlando, un’intuizione non è altro che una memoria dimenticata o una nuova combinazione di percorsi neurali.

Cosa può ostacolare il nostro intuito?
I famosi bias cognitivi possono ostruire il sentire intuitivo.
Ti spiego meglio:
di fronte ad un nuovo problema, ad una nuova situazione o ad una nuova persona è del tutto naturale avere dei pregiudizi, ovvero applicare a questa novità modi di pensare a cui siamo già abituati; i pregiudizi e le ipotesi implicite sono il modo attraverso cui il nostro cervello risparmia tempo ed energie.
Esserne consapevoli però è il primo passo per ampliare le nostre vedute e rafforzare il nostro intuito.
Alcuni suggerimenti per potenziare la tua capacità intuitiva
Espandi la conoscenza di termini, magari aiutandoti con la lettura: un linguaggio articolato, forbito e specializzato ha un largo impatto sul nostro pensiero; non sottovalutare la competenza comunicativa!
Stacca la spina quando non riesci a venire a capo di ciò che ti preme: liberare le energie impiegate nello sforzo cosciente di trovare una soluzione logica, permette alla nostra mente di attivare il meccanismo dell’intuito (lo psicologo Stellan Ohlsson ha egregiamente sviscerato il tema se vuoi saperne di più)
Familiarizza con la meditazione (trovi svariati e variegati articoli a riguardo sul mio blog): è ottima quando vuoi svolgere un lavoro introspettivo sempre più raffinato e meno condizionato da giudizi, aspettative e schemi abituali automatici.
Coltiva un’empatia matura, equanime, disidentificata: se ti lasci coinvolgere eccessivamente non sarai di aiuto nè alla persona che necessitava del tuo supporto, nè tantomeno a te.
Potenzia la tua intelligenza emotiva … sii creativ* se vuoi giocare a scovare soluzioni originali!
A questo proposito vi è un test appositamente sviluppato per rafforzare questa preziosa abilità della nostra mente, ossia il Test of Creative Thinking dello psicologo Ellis Paul Torrance.
Attenzione però:
per rendere l’allenamento funzionale bisogna avere il coraggio di affidarsi ai presentimenti, al sesto senso, alle sensazioni che arrivano all’improvviso, escludendo il coinvolgimento della parte razionale e logica.
Fidarsi dell’intuito non è sempre facile; la paura ed i dubbi prendono il sopravvento, facendo propendere la decisione o la scelta verso ciò che ha elaborato la razionalità.
La fiducia diventa quindi un requisito essenziale per far sì che l’intuito diventi un alleato utile in alcune situazioni.

Identificare i ‘marcatori somatici’
Per allenarsi a capire in quale parte del corpo si sta manifestando l’intuizione, la pratica meditativa è sicuramente la strategia d’elezione, e la simulazione è il modo migliore per imparare a percepirlo.
Sperimentiamo!!
Sedut* e con gli occhi chiusi pensa a qualcosa che ti spaventa, che si tratti di una paura relativa a qualcosa di materiale o di una paura associata a qualcosa da fare.
Rimanendo seduto e con gli occhi chiusi pensa a qualcosa di bello; qualcosa che percepisci come positivo per il tuo caso specifico.
Cerca di capire in quale parte del corpo avverti la paura quando pensi a qualcosa di spaventoso, ed in quale avverti positività quando pensi a cose belle.
All’inizio non sarà facile distinguere chiaramente le aree del corpo interessate dalle varie emozioni; ma con un po’ di allenamento riuscirai a percepire i punti specifici in cui avverti le intuizioni.
Preciso che non esistono regole precise; le emozioni possono essere percepite in punti diversi: lo stomaco, la gola, la testa o il petto.
Ti suggerisco di prendere nota dei posti in cui percepisci paure e intuito, in maniera tale che le reazioni del tuo corpo possano esserti di aiuto per prendere le decisioni più ‘giuste’ per te in quel preciso momento.

L’intuito: il sentiero dell’inconscio nel mondo cosciente
Nessuno può garantirci che seguendo l’intuito prenderemo la decisione giusta, come ci ricorda il team di esperti de: “La mente è meravigliosa”.
Ciò nonostante, si otterrà un effetto altrettanto importante:
agire d’accordo alla propria essenza, ai propri valori, alle proprie emozioni e valutazioni ottenuti d’accordo alle proprie precedenti esperienze.
Avremo fatto un ottimo passo verso un più funzionale equilibrio interiore.
Se lo desiderate, potete ampliare le vostre conoscenze a riguardo consultano i libri “Educare l’intuizione” di Robin M. Hogarth, o “Intelligenza intuitiva, perché sappiamo quel che sappiamo” di Malcolm Gladwell.
Io vi aspetto al di là dei limiti che credete di avere, per sperimentare ed applicare le infinite potenzialità ancora da svelare, verso un’Esistenza qualitativamente migliore.
Grazie.
Ad maiora!
Chiara Virzì