«Se vuoi costruire una nave, non radunare uomini solo per raccogliere il legno e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio ed infinito».
Antoine de Saint-Exupéry, aviatore e scrittore
Oggi ci occuperemo di esempi carismatici, leaders che guidano un gruppo ed utilizzano – fra le altre qualità, abilità e competenze – una buona dose d’intelligenza emotiva declinata sotto vari aspetti per scopi ecologici, ossia benefici per l’intera comunità, e non meramente egoistici.
Entriamo subito nel vivo dell’argomento, sviscerando i dettagli presenti e curati in ogni buon leader..
Consapevolezza di sè
La consapevolezza di sè implica:
Auto-consapevolezza emotiva (è la capacità di riconoscere un’emozione nel momento in cui si presenta: è la chiave di volta dell’intelligenza emozionale; se conosciamo le nostre emozioni, come si presentano ed in che occasioni, non saranno fenomeni sconvolgenti per noi).
Un’accurata auto-valutazione (promuovere un orientamento verso una scelta lavorativa ed una pianificazione professionale più consapevole e congrua con il proprio profilo, stimolare l’autosviluppo e la crescita professionale riflettendo su come allenare e migliorare competenze specifiche).
Fiducia in sè stess*:
sono le nostre convinzioni a metterci i bastoni tra le ruote: è la cosiddetta “profezia che si auto-avvera”.
Come aumentare la propria autostima allora?
Secondo Seligman il primo passo nel processo di costruzione dell’autostima risiede nel riconoscimento delle proprie potenzialità, dei propri punti di forza e delle proprie virtù.
Il secondo è sicuramente riuscire a scomporre questi macro-obiettivi in tanti piccoli traguardi da raggiungere.
Il terzo è provare a non avere paura di fallire…stiamo apprendendo procedendo per tentativi ed errori, non fallendo!
Infine è utilissimo trovare degli interessi e delle passioni che alimentano la personalità, ed al contempo curare le relazioni ed il proprio aspetto fisico: permette di proiettare un’immagine migliore di sé nella propria mente.
La gestione di sè prevede invece..
- Autocontrollo emotivo:
come fare? Riconosci i “detonatori” (ciò che innesca quella reazione), divieni consapevole del tuo corpo e di cosa cambia in quel momento in esso, mantieni la mente calma e sviluppa l’intelligenza emotiva, appunto!
“Non rispondere quando sei arrabbiato. Non fare promesse quando sei felice. Non prendere decisioni quando sei triste.”
Iniziativa e coscienziosità
ossia essere organizzat*, diligent*, responsabil*ed orientat* verso le proprie intenzioni
- Adattabilità ed affidabilità
quindi aggiustare il tiro senza mettersi a rischio pericolosamente
- Orientamento al risultato
consiste nel perseguire i risultati attesi, realizzando le attività previste, con il miglior impiego possibile di tempo, mezzi ed altre risorse disponibili.
Consapevolezza sociale
Per coltivare una consapevolezza sociale servono:
Empatia (quella più matura si disidentifica dalla persona coinvolta per poter osservare oggettivamente ciò che sta accadendo e – se è il caso – intervenire più funzionalmente)
Apertura alle relazioni interpersonali: alcuni suggerimenti..
accettare che le persone possano cambiare
se si è in compagnia evitare di rispondere al cellulare: magari scrivere un messaggio, se la telefonata è di un proprio caro
restare apert* alle tipologie di desiderio differenti dalle proprie
non generalizzare
apprezzare
non combattere contro i mulini a vento
durante una discussione dichiarare la propria disponibilità nell’essere utile
Orientamento etico all’utente ed al servizio (qui la parola chiave è proprio l’etica del professionista)
La gestione dei rapporti sociali include infine:
Una leadership ispiratrice ed agente di cambiamento che collabori,
posizioni le persone tenendo presente ruolo, inclinazioni e promuovendone la formazione e le competenze trasversali,
coltivi un senso di scopo e coinvolga nella “visione”,
sia inclusiv*,
incoraggi la responsabilità dei progetti,
sia autentic*.
Lavoro di gruppo ed apertura comunicativa con ascolto attivo impostando le linee guida,
riunendosi frequentemente,
rispettando le diverse esigenze,
avendo un programma chiaro ed aggiornato,
e tenendo traccia dell’andamento e del budget a disposizione utilizzando per tutto un’unica piattaforma.
Influenza e gestione del conflitto, promuovendo un clima sempre più collaborativo e comprensivo.
In ultimo, ma non in ordine d’importanza, voglio ricordare che tutt* noi possiamo sviluppare al meglio l’intelligenza emotiva e – se lo sentiamo – guidare un gruppo, purchè si sia lavorato primariamente e preventivamente su di sè, sulla consapevolezza relativa alla propria storia, gli schemi rigidi e ripetitivi derivanti da condizionamenti culturali ed ambientali.
Abbiamo imparato a trattare con tenerezza le nostre vulnerabilità?
Le guardiamo e rassicuriamo?
Stiamo coltivando le qualità sopra descritte?
Abbiamo padronanza delle nostre emozioni o lasciamo al caso il decorso del processo in atto o peggio, crediamo di poterlo controllare senza neanche averlo prima sviscerato in ogni aspetto?
Sappiamo delegare e circondarci di validi collaboratori?
Abbiamo chiare in mente le priorità della nostra vita?
Invece che trascurare sempre più chi amiamo per la “missione di vita”, stiliamo un piano certosino ed equilibrato d’azione per conciliare le parti in gioco?
Sappiamo ascoltarci ed ascoltare, veramente, senza maschere nè difese, in piena apertura di cuore?
Sappiamo osare, al momento giusto (ciò implica saperlo riconoscere, ovviamente) e coglierne le opportunità?
Un buon leader sa tirare fuori il meglio da sè e te, ed essere un riferimento valido per la comunità.
Come una quercia protende sempre più i propri rami ed affonda le proprie radici espandendosi, oltre ogni paura, fuori dalla zona prossimale di sicurezza, o di comfort.
La sua ombra è preziosa e rinfrancante, i suoi frutti nutrono tanti esseri, i suoi elementi sono in armonia col Tutto.
Soprattutto non resiste, ma fiorisce col cambiamento e sa coltivare ed aspettare i risultati migliori, tenuto conto del terreno e del materiale umano, lasciandosi anche sorprendere.
Se il tema ti ha affascinato scrivimi!
Grazie per la tua attenzione.
Chiara Virzì