Il tempo del risveglio è alle porte.
Il connubio natura-cultura sta tornando a risplendere come non mai.
Quest’articolo sarà improntato ad addentrarvi nell’evento più strepitoso prossimo a cui potrete partecipare per essere presenti e commossi dall’Esistenza che si dispiega davanti ai vostri occhi, mentre tutti i vostri sensi saranno riattivati, stimolati e ben aperti per assorbire al meglio ed al massimo le esperienze che vi aspettano.
Sto parlando di una grande festa, “Beneficiamo”, che avverrà presso l’Azienda Agricola AL.LA.GE., a Gerenzano; un’azienda desiderata fortemente da Roberto e successivamente condivisa da Stefania, che ha iniziato a collaborare con lui e ad apprendere l’arte di una coltivazione sinergica nel pieno rispetto dei cicli naturali, senza forzature nè impazienza di ricevere i frutti, ma tanto amore e cura, scevra d’aspettative.
Ecco il link con tutte le variegate possibilità da esperire e le indicazioni per giungervi:
Se avrete aperto e visitato il link, avrete già scorto la meraviglia che vi attende ed anche le mie personalissime proposte.
Qualora non l’abbiate ancora fatto, sappiate che mi ritroverete il 29 Settembre, dalle dieci alle undici (per un’esperienza creativa di yoga coi bimbi) e dalle sedici alle diciassette (per meditare insieme a loro) a servizio dei vostri piccoli e preziosi angeli.
Per quanto riguarda il progetto: “Yogando”, dovete sapere che le storie ci aiutano a crescere, ed a capire ciò che si muove dentro ed intorno a noi.
L’effetto combinato della voce che racconta – unita a semplici asana (posizioni dello yoga) – ispirate alla natura, agli animali ed a figure simboliche creano un magico legame fra mente corpo e spirito, regalando un’esperienza coinvolgente che possa accrescere l’intelligenza emotiva dei bambini ed iniziarli al contatto col Mistero che tutto pervade, anima ed ama.
La storia diventa reale, i bambini prendono ad incarnarla, aumentando il valore esperienziale e raggiungendo calma e concentrazione, in un contesto giocoso che facilita l’ascolto attivo ed il conseguente apprendimento.
Come potrete immaginare, è vivamente suggerito un abbigliamento comodo e con fibre naturali (lino o cotone).
Il laboratorio è aperto a bimbe e bimbi dai cinque agli undici anni.

Per quanto riguarda invece l’esperienza di Mindfulness, vi sconfinferò parlandovi di alcuni degl’innumerevoli benefici, per grandi e piccini, di questa tradizione millenaria, che accresce e promuove la salute fisica ed emotiva dell’individuo – in crescita o già formato da tutti i punti di vista – , percorrendo la strada dell’accettazione di ciò che è presente, nel presente della propria vita, ed a lasciare spazio e tempo per il cambiamento, anziché spingere in una direzione precisa.
Lo scopo della mindfulness è quello di portare la consapevolezza alle esperienze interiori ed esterne, per riconoscere che i nostri pensieri sono “solo” pensieri, comprendere come le emozioni si esprimono nel corpo, accorgersi del vagare dell’attenzione ed offrire strumenti per padroneggiare gli impulsi.
Non è però una panacea e nemmeno una formula magica.
Inoltre i bambini sono bambini ed hanno diritto ai loro capricci, alla loro esuberanza, alle grida ed al movimento; quindi niente mindfulness per sbarazzarsi dei normali comportamenti infantili!
Questo comporta anche che i bambini non vadano forzati a praticare, per cui se sono interessati a fare qualcos’altro va benissimo.
Si può iniziare sotto forma di gioco: per esempio ascoltando il suono delle campane, oppure suonare dei cembali e chiedere di ascoltare il suono fino a che non svanisca.
Vi dono – nell’attesa di ritrovarci dal vivo – i 10 consigli di LeftBrainBuddha relativi alla Mindfulness!
1. Rendi semplici le cose. Con i bambini più grandi e con gli adolescenti è possibile spiegare cosa significhi mindfulness, usando la definizione classica di Kabat Zinn: “Mindfulness è portare l’attenzione al momento presente, momento per momento, intenzionalmente e senza giudicare”.
Con i bambini più piccoli sarebbe una definizione troppo complessa, per quello potrebbe essere sostituita dal notare i propri pensieri, sentire le emozioni come sono nel corpo, oppure l’ascolto del panorama sonoro, con tutti i suoni – ed il silenzio – che lo compongono.
2. Ascoltare le campane. Negli Stati Uniti è stato portato avanti un programma nelle scuole in cui ai bambini, in classe, veniva proposto ogni giorno un momento di pausa, ascoltando il suono delle campane.
Il programma ha dimostrato significativi miglioramenti nei livelli di attenzione, tanto che la sua diffusione sul territorio nazionale è stata molto ampia.
Noi possiamo sostituirlo con l’ascolto del suono delle nostre campane, che abbiamo ancora la fortuna di avere come segnalazione dell’ora; oppure suonare una campana da meditazione .
Richiede un tempo brevissimo (di solito dai trenta sec. al minuto) ed i suoi effetti sono incoraggianti!
3. Il rito della sera. Il momento di andare a letto è un buon momento per la pratica mindfulness.
Può essere usato per un breve Body scan, in cui accompagniamo i bambini a portare l’attenzione a tutto il corpo, parte per parte, iniziando dal piede sinistro (chi ha praticato il Body scan sa che resistere al sonno è quasi un’impresa!).
4. L’attenzione al respiro. Portare attenzione al respiro per un bambino può essere un concetto un po’ astratto, ma se chiediamo loro di sentire la pancia che sale e scende, magari mettendo un peluche sulla pancia mentre stanno sdraiati sul pavimento, la loro attenzione sarà molto più focalizzata.
In un’unica azione avremo dato loro uno strumento di self management e di consapevolezza del respiro, come spiega Daniel Goleman nel suo video.
5. Camminare mindful. Fare una camminata consapevole può diventare facilmente un gioco.
Per un tempo breve, un minuto per iniziare, possiamo proporre di camminare in silenzio portando l’attenzione all’ambiente che ci circonda, con suoni, odori; successivamente, per un minuto l’attenzione alle sensazioni del corpo che cammina….e dopo un po’ di tempo, un minuto alle sensazioni interne ed esterne!
6.Imparare a dire grazie. Credo che tutti i genitori passino molto tempo ad insegnare ai propri figli a dire “grazie” e lo facciano perché riconoscono l’importanza di questa piccola parola; possiamo fare un passo in più.
Possiamo chiedere, alla fine della giornata, se c’è qualcosa per cui hanno provato gratitudine.
In questo modo insegniamo loro a connettere la parola grazie con il sottostante sentimento di gratitudine per l’abbondanza nelle nostre vite.
Possiamo farlo in qualsiasi momento e, soprattutto, possiamo partecipare anche noi alla pratica!
Provare gratitudine è il miglior antidoto rispetto all’avidità ed alla mente piena di desideri di adulti e bambini.
7. I supereroi! Spesso i bambini sono affascinati dai supereroi; alcuni di essi hanno delle abilità sensoriali molto sviluppate, per cui perché non usarli come stimolo per “sviluppare i sensi”? E’ un esercizio che può essere fatto mangiando, per esempio.
8. Meditate con i vostri bambini. E’ vero che meditare richiede una situazione di tranquillità; è anche vero che vederci meditare, per i bambini, è uno stimolo a partecipare.
Così, qualche volta, perché non condividerlo?
9. Il tempo della settimana. Nel corso delle nostre giornate proviamo molte emozioni diverse; siamo come il tempo: a volte nuvolo, o soleggiato, altre volte instabile.
Aiutare i bambini a pensare alle loro emozioni come al tempo può essere un modo per aiutarli a non identificarsi troppo con le loro emozioni.
Può anche essere un gioco collettivo: fare un cartellone in cui tutti disegnino “L’umore del giorno”.
10. Pasto mindful. L’esercizio dell’uvetta può essere fatto facilmente con i bambini, ma anche con tantissimi altri alimenti.
Basta essere consapevoli che il tempo deve necessariamente essere ridotto (5 – 7 min.).
Può essere un modo divertente per giocare insieme alle tante sensazioni del cibo.
Concludendo, non dimentichiamo mai che il modo migliore per stabilizzare l’attenzione dei nostri bambini è…giocarci insieme essendo emotivamente presenti!

Ho stuzzicato la vostra curiosità?
Vi ritroverò all’evento?
Ora lasciate che vi presenti un pò i “genitori” di questo progetto, lasciando parlare direttamente Stefania, con lo scritto gentilmente concessomi:
“Roberto lo conosco da più di vent’anni; ho sempre collaborato con lui prendendomi cura dei cavalli.
Frequentando la sua azienda agricola vedevo i trattori, ed io ne sono innamorata.
Nel 2014, essendo comunque nata e cresciuta in città anche se mio papà era un contadino da giovane, ho deciso di andare nelle aziende agricole per imparare a coltivare: non ci si può mica improvvisare!
Ho iniziato a sperimentare direttamente sul campo: cosa vuol dire lavorare la terra – che come dicono tutti è bassa – , capire i suoi ritmi, le avversità, quale coltura sta bene vicino a cosa…
Continuo ancora oggi ad imparare; c’è un mondo, anzi un universo da scoprire.
Nel 2017 un’amica mi offrì un piccolo pezzetto di terreno nel suo residence: iniziai la mia nuova avventura.
Osservavo cosa facevano gli altri: erano per lo più coltivazioni in modo tradizionale, ma io volevo fare diversamente.
Avevo l’idea delle consociazioni e non m’interessava “spingere” la crescita con fertilizzanti e concimi … non volevo nemmeno impiegare soluzioni tossiche per tenere a bada gli insetti “cattivi”.
Nel 2019 un amico, dopo una lunga chiacchierata, mi diede carta bianca per coltivare un piccolo pezzo di terreno di circa 1000 mq.
Costruii una spirale per conferire energia a tutto ciò che sarebbe nato lì.
Il problema più grande era l’assenza di luce; inoltre alcuni pezzi non erano coltivati e l’erba cresceva a dismisura.
Io non riuscivo a star dietro a tutto quanto, poiché questa non era la mia occupazione principale.
Dovevo cercare una persona che mi aiutasse a tenere l’erba un po’ più bassa.
Contattai Roberto per chiedergli se mi dava una mano con la sua attrezzatura.
Lui mi propose un terreno più grande, e collaborare per dar vita ad un progetto speciale: coltivare risparmiando acqua, rispettando il suolo e tutti gli animali.
Così feci.
Dal mese di ottobre del 2019 sono a Gerenzano e coltivo.
Con Roberto, contadino da sempre, è possibile confrontarsi e crescere.
E’ una persona molto aperta e disponibile; accoglie le nuove idee e sa mettersi in gioco.
Su quest’onda, ha accolto anche l’idea mia e di Davide, il mio socio nel corso di acroyoga che teniamo in una palestra di Solaro, di creare un festival solidale, dove chi lo desidera possa donare un po’ del proprio tempo e delle proprie competenze a beneficio di tutti.
In cambio noi pensiamo a tutta l’organizzazione ed offriamo lo spazio intorno ai campi coltivati, dando la possibilità di stare tutti insieme nella natura e fare in modo che le famiglie abbiano un luogo sicuro dove poter stare e scoprire nuove attività.
il nostro desiderio è quello di fare rete, in modo da creare un tessuto sociale unico e speciale.
L’universo ha accolto la mia richiesta di poter stare a contatto con la terra, di poter vedere crescere i “miei” ortaggi, di poter sperimentare continuamente.
Un sogno che è divenuto realtà.”

Mi sembra di vedervi .. incuriositi sicuramente e qualcuno di voi ha sentito toccare le corde del proprio cuore ed ha risuonato col progetto.
Allora, che aspettate?
Prenotate il vostro posto e lasciatevi condurre nel vostro luogo sicuro che vi attende da sempre, per ricongiungersi alla vostra essenza!
Grazie sempre.
Chi