Come ormai molti di voi sapranno, lavoro coi bambini, adoro farlo e sono grata di avere questa possibilità.
Nel mio impegno quotidiano non dimentico di fornire loro gli spunti diversificati necessari affinchè possa far emergere da loro le potenzialità insite in ciascuna di queste intelligenze, tutte necessarie e complementari.
La paternità è del grande Howard Gardner, esponente fondamentale della teoria sull’intelligenza fattorialista; questa corrente non si ferma a rilevare il quoziente intellettivo, ma indaga in maniera più dinamica i sottofattori differenziati.
Grazie ad una serie di ricerche empiriche e di letteratura su soggetti affetti da lesioni d’interesse neuropsicologico, Gardner ha identificato almeno sette tipologie differenziate di “intelligenza”, ognuna deputata a differenti settori dell’attività umana, quindi sono tutte presenti in ciascuno – anche se in gradazione differente – e rappresentano la vera sfida dell’educazione.
Eccole di seguito … rispolveriamole:
- Intelligenza logico-matematica (qualificare le cose, facendo ipotesi e dimostrandole; implica una spiccata abilità nel cogliere le relazioni ed i nessi tra informazioni diverse e governa la deduzione)
- Intelligenza linguistica (padroneggiare un linguaggio ricco, accurato, adeguato al contesto per comprendere, esprimersi e comunicare al meglio; sviluppa sensibilità nei confronti del significato delle parole e buone capacità di ragionamento astratto e pensiero simbolico)
- Intelligenza visuo-spaziale (è l’intelligenza legata alla memorizzazione dei dettagli relativi allo spazio; è tipica di chi possiede buone doti di orientamento, di chi ha, per così dire, una buona memoria visiva e riesce a ricordare i contenuti di un testo risalendo magari alla sua collocazione spaziale nel foglio)
- Intelligenza musicale (permette di discernere i suoni, il passo, il timbro, il tono ed il ritmo; è l’intelligenza che permette di comporre brani musicali, un’abilità tutta dovuta allo sviluppo ed al funzionamento dell’emisfero destro del nostro cervello)
- Intelligenza corporeo-cinestetica (è l’intelligenza legata alla padronanza del proprio corpo, che viene da esperienze concrete, da informazioni che passano attraverso il corpo)
- Intelligenza interpersonale (è la capacità di socializzazione ed integrazione, che si realizza tramite la comprensione degli altri, delle loro emozioni; è attraverso l’empatia che si possono stringere relazioni di qualità)
- Intelligenza intrapersonale (capire ciò che si sente e si desidera intimamente: i sentimenti provati devono essere chiaramente classificabili per poter riflettere tale comprensione nel campo delle relazioni con gli altri)
In seguito, nel corso degli anni ’90, Gardner ha proposto l’aggiunta di altri due tipi di intelligenza: quella naturalistica – relativa al riconoscimento ed alla classificazione di oggetti naturali – e quella esistenziale, legata invece alla capacità d’introspezione di ogni individuo; riguarderebbe la capacità di riflettere sulle questioni fondamentali concernenti l’esistenza e più in generale nell’attitudine al ragionamento astratto per categorie concettuali universali.
Come ricorda un magazine per la scuola, l’Università ed il lavoro, la a teoria delle intelligenze multiple ha un forte impatto sfidante sulla scuola stessa.
L’idea che un bambino abbia più intelligenze, sviluppate in modo diverso, obbliga docenti, educatori e formatori ad avvicinarsi a lui in maniera complessa, a diversificare la didattica; la scuola può sicuramente indirizzare gli individui nello sviluppo e nell’integrazione di tali intelligenze.
In molti casi, però, fatica ad assolvere a questo compito ed i programmi istituzionali non tengono il passo.
L’approccio proposto da Gardner, invece, si fonda su un metodo diverso, in cui l’individuo, in questo caso lo studente, dev’essere posto al centro per permettere una conoscenza il più possibile oggettiva delle caratteristiche individuali di ogni discente e permettere così delle modalità d’insegnamento e dei metodi pensati ad hoc per aiutare ciascuno ad imparare secondo i propri tempi, stili e modalità.
Detto ciò, facendo il punto della situazione in breve, gli elementi su cui lavorare per creare una didattica più inclusiva e capace di valorizzare le intelligenze multiple sono pochi ma fondamentali:
- Differenziazione delle attività
- Differenziazione delle metodologie d’insegnamento
- Impostazione di metodologie di apprendimento diversificate
- Valutazioni individualizzate.
Intelligenze multiple e pensiero divergente
Poiché ciascuna intelligenza è specializzata in diversi campi, le persone con una varietà e corposità d’intelligenze potrebbero utilizzare un’ampia gamma di prospettive ed approcci per risolvere i problemi.
Ad esempio, un individuo con un’alta intelligenza spaziale potrebbe utilizzare il pensiero visivo per immaginare soluzioni e creare mentalmente rappresentazioni tridimensionali dei problemi.
Allo stesso modo, chi possiede un’alta intelligenza musicale potrebbe trovare ispirazione e soluzioni attraverso la musica o il ritmo.
Tale prospettiva ampia e diversificata favorisce il pensiero divergente; a differenza di quello convergente, che mira a trovare la soluzione corretta o la risposta più appropriata ad un problema, il pensiero divergente è caratterizzato dall’apertura mentale, dalla generazione di molte idee diverse e dalla capacità di esplorare molteplici prospettive e soluzioni innovative.
Questo tipo di pensiero è spesso incoraggiato nell’ambito della creatività, del problem-solving e delle attività che richiedono flessibilità mentale.
il nuovo mondo e modo di vedere le cose è già qui.. snoccioliamone le possibili applicazioni allora (andiamo al sodo)!
- Gli educatori possono progettare programmi di apprendimento che tengano conto delle diverse abilità cognitive degli studenti.
- Gli strumenti di valutazione possono essere adattati per valutare le diverse intelligenze degli studenti, andando oltre i test standardizzati per cogliere un quadro più completo delle capacità individuali.
- Comprendere le intelligenze multiple può aiutare gli individui ad esplorare e scegliere carriere che sfruttino al meglio le loro abilità e preferenze cognitive.
- Le persone possono lavorare su aree specifiche in cui desiderano migliorare le proprie competenze e sviluppare piani di crescita personale.
- L’utilizzo delle diverse intelligenze può contribuire al potenziamento delle abilità in contesti specifici.
- La comprensione delle intelligenze multiple può essere utilizzata dagli psicoterapeuti per aiutare i pazienti a sviluppare un’immagine più completa di sé stessi e lavorare su abilità specifiche in base alle esigenze personali.
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Chiara Virzì