La voce erotica
Sapevi che il nostro strumento vocale viene chiamato organo sessuale secondario e la laringe ha una forma molto simile all’utero di una donna?
Conosci le potenzialità insite nella nostra voce atte a promuovere armoniose relazioni nei più disparati ambiti della nostra vita?
Vuoi apprendere le metodologie per sfruttare al meglio il tuo potenziale e lasciare emergere la tua autenticità garantendo che il messaggio che desideri trasmettere giunga a destinazione perfettamente compreso?
Allora questo articolo fa per te…apri bene le orecchie!

La nostra voce è unica, come le nostre impronte digitali: essa può far vibrare le corde della nostra anima e di quella di chi interagisce con noi, così come può avvenire che restiamo ammaliati dalla voce del nostro interlocutore e si sviluppi una “chimica” particolare.
Generalmente ciò è dovuto ad un approccio morbido, pacato di chi ci sta parlando, un respiro tranquillo, un timbro caldo e pieno; i muscoli della laringe sono rilassati, vi sono sguardi profondi e sorrisi disarmanti, oltre a silenzi carichi di significato (il ritmo è cadenzato e lento). Ciò produce un’empatia quasi immediata.
La voce è un’alleata straordinaria ed originale nel veicolare emozioni, sicurezza personale, espressione di sè.
Conoscere le peculiarità della nostra voce è la regola base per comunicare efficacemente; ricordate: non è molto importante ciò che si dice, ma come lo si dice e quanto arriva all’altro di ciò che stiamo comunicando.
Inoltre la voce è strettamente connessa all’asse psico-fisico, dunque è necessario un intervento olistico in favore di un’espressione autentica e fruttuosa, che allinei il suono al corpo, alla mente ed al cuore.
A tal proposito vi sono delle caratteristiche vocali ben precise che si possono apprendere e/o affinare per creare un contatto semplice, piacevole e complice con l’altro, un flusso continuo e virtuoso e nello stesso tempo un tuffo nella nostra interiorità ed essenza:
- la flessibilità
- la pausa
- la sonorità
- il tono
- la velocità dell’eloquio
- il rapporto tra frequenze sonore e silenzio (interconnesso alla pausa)

La voce comunicativa
Eri a conoscenza del fatto che vi sono tre tipi di comunicazione e quella che determina di più l’esito di una comunicazione (e l’impatto che si produce nell’altro) è rappresentata dalla comunicazione non verbale (utilizzo della voce)? Seguirebbe la comunicazione paraverbale (la mimica e la postura) e solo infine quella verbale, ossia le parole proferite.
Sono sei i valori che ci permettono di monitorare e catturare l’attenzione dell’altro:
- il volume
- l’intonazione
- la velocità
- il timbro (la qualità di un suono)
- il tono
- la prosodia (l’andamento ritmico)
- la postura
Curare questi aspetti deve affiancarsi alla qualità del nostro respiro (la meditazione fa ottenere risultati straordinari anche in questo campo), delle nostre pause, delle emozioni che veicoliamo (meglio se elaborate consapevolmente) mentre canalizziamo il suono, con le sue altezze, le intensità ed il timbro.
Gli effetti sono l’instaurarsi di una sintonia coinvolgente, l’accendersi della curiosità e dell’entusiasmo, l’attivarsi della comprensione del messaggio espresso, l’empatia e lo sviluppo di azioni coerenti con il vissuto.
Tecniche di gestione emotiva della voce

Per avere padronanza delle vostre emozioni, può essere utile permettere all’emozione sopraggiunta di attraversarvi: lasciate che vi porti il messaggio, l’insegnamento insito in essa.
Non chiedetevi perchè è accaduto proprio a voi, ma qual è la lezione insita nell’esperienza che state vivendo.
Non reagite, non siate l’effetto di ciò che vi accade; rispondete con un atteggiamento funzionale, siate causa della vostra preziosa esistenza.
Potreste praticare il seguente esercizio:
Riuscite a localizzare l’emozione sopraggiunta nel vostro corpo? Che forma e colore ha? Quali sensazioni fisiche si sviluppano?
Accoglietela, confortatevi, poi disidentificatevi e lasciatela andare; spesso siamo noi che la tratteniamo inconsapevolmente cercando di analizzare eccessivamente e razionalizzare..un’emozione, poi!
E’ una contraddizione in termini, non trovi?
Piuttosto restate focalizzatevi sul vostro scopo, la visione, la missione per la quale sentite di essere nati ed il servizio che volete rendere al mondo; lasciatevi anche ispirare dalle storie di persone che ce l’hanno fatta ed esercitatevi a praticare la resilienza.
Non è importante quanto tempo ci vorrà e se riuscirai in tutto quello che ti eri prefissato, ma la persona che diventerai, come ripete spesso il mio mentore e grande fonte di ispirazione, Luca Mazzucchelli.
Vuoi conoscere delle tecniche utili a raggiungere i tuoi obiettivi e cambiare le abitudini disfunzionali e le credenze limitanti?
Ho creato un podcast (il primo di una lunga serie in via di elaborazione e realizzazione) pensato specificatamente per il tema che stiamo trattando in quest’articolo: lì troverai altri spunti e metodiche utili ad affinare la relazione con la tua voce e l’interconnessione con l’altro..ma ricorda: divertiti mentre sperimenterai, e dotati di una buona dose di autoironia!

Come custodire la nostra voce: assunto di responsabilità
Per avere cura della nostra voce è bene monitorare il diaframma, osservare il nostro tipo di fiato, fare esercizi specifici creati per le nostre corde vocali ed il corpo, affinchè siano sincronizzati, ed in ultimo – ma non in ordine d’importanza – conoscere il vocal tract (la parte anatomica dal quale sgorga la nostra voce).
A questo proposito sto lavorando ad una serie di video per insegnarvi gli esercizi più semplici ed adatti al nostro scopo.
Inoltre bisogna vi enuclei almeno le varie tipologie di voce (troverete i dettagli di ogni singola tipologia ascoltando il podcast):
- la voce della simpatia
- la voce autorevole
- la voce che ispira fiducia
- la voce amorevole
Ti è piaciuto l’articolo?
Allora ecco l’indirizzo link al podcast: te l’omaggio…alla prossima!