L’avvento dell’audiopsicofonologia
L’audiopsicofonologia nasce negli anni sessanta dalle ricerche di Alfred Tomatis, medico francese specializzato in otorinolaringoiatria, che la definisce: “Pedagogia dell’ascolto”.
Tomatis scoprì che la voce utilizza le frequenze così come vengono percepite della persona, ed ogni cambiamento dello schema uditivo comporta di riflesso una modificazione della voce.

“Ascoltare – a differenza di udire – significa prestare attenzione ed interiorizzare i messaggi ricevuti, elaborando delle risposte adeguate.“
Quest’articolo -meramente introduttivo, al quale ne seguiranno altri successivamente – è un tributo ad Anna Meazza e Gino Piovani, alla loro missione virtuosa dedicata a bambini, adulti e genitori, svolta presso il centro: “Atelier di movimento” di Milano; anch’io, in prima persona, ho potuto usufruirne e beneficiarne.
…Ma entriamo nel vivo…
Tutto inizia con delle rivelazioni nella vita di Alfred Angelo Tomatis…
Nato prematuro a Nizza l’ 1 Gennaio nel 1920 da genitori italiani, racconta lui stesso che la sua levatrice, pensando fosse morto, l’aveva preso per un orecchio e gettato nel cestino dei rifiuti.
Fortunatamente alla scena assiste la nonna paterna, che lo raccoglie e rianima.
Diventerà il più grande “professore dell’orecchio” nella storia dell’uomo.
Muore a Carcassonne (Francia) il giorno di natale del 2001.
Allevato dai nonni e portatore di una salute cagionevole, ebbe una svolta esistenziale con un incontro speciale nella sua infanzia: un medico che lo prese a cuore e parlava di ricerca come modus vivendi ed operandi.
Ciò lo fece innamorare della branca medica ed in età adulta riuscì ad incarnare il suo desiderio antico; in questo lo supportò il padre, cantante lirico.
Nonostante l’assolvenza del servizio militare e la delicatissima situazione mondiale, alla fine della guerra riuscì a dedicarsene completamente, a cominciare dall’occuparsi dei professionisti della voce.
Grazie alle sue ricerche, come dicevamo, ebbe la geniale illuminazione che i traumi dell’orecchio erano sempre accompagnati da deficit vocali, mentre con la sua scoperta la qualità, la modalità di emissione ed anche la semantica miglioravano sensibilmente, così come le facoltà psicomotorie collegate all’apparato vestibolare dell’orecchio interno si evolvevano.
La relazione con gli altri diventa conseguentemente più facile ed aperta, il comportamento trasmuta verso una forma più equilibrata ed appagante.
Così arrivò a concepire – e successivamente realizzare – l’ “orecchio elettronico”.

La buona novella: è possibile rieducare all’ascolto
L’ideazione dell’orecchio elettronico
Fin dal ventottesimo giorno dopo il suo concepimento, il labirinto umano vive e registra memorie del bagno sonoro in cui è immerso, comprese le sue “tempeste”. Su queste memorie l’orecchio elettronico ideato da Tomatis può riportare calma e fiducia, resettando anche quelle che fin dalla notte uterina sono portatrici di paure e di sofferenze, con benèfici effetti per la salute dei bambini e degli adulti.
L’orecchio elettronico è un simulatore dell’orecchio umano, dal suo sviluppo embriologico fino allo stato adulto. Ha diverse funzioni:
- Sdoppia il suono e, con relative regolazioni dei volumi, lo trasferisce su una via aerea e su una via ossea, le quali nell’uscita in cuffia corrispondono agli auricolari e al trasduttore osseo.
- E’ fornito di una “bascula” che, a date intensità sonore, permette il passaggio del suono per via aerea e ossea da un canale a un altro, con diverse equalizzazioni e con prestabiliti ritardi nei tempi di accesso.
- E’ completato da un’impedenza, finalizzata alla rieducazione dell’orecchio direttivo, mediante l’invio per via aerea di una maggiore intensità sonora rispetto all’altro orecchio.
Ricordiamo che l’orecchio umano, oltre ad essere l’organo attraverso cui udiamo, assicura:
- una funzione di ricarica del sistema nervoso, fornendogli circa il 60% dell’energia corticale
- una funzione di equilibrio corporeo, attraverso la sensibilità vestibolare
- una funzione d’ascolto e la predisposizione al linguaggio, grazie alla coclea e ad una complessa rete di controllo.

La funzione dell’ascolto come ricerca di una risonanza con la vibrazione della Vita; SCOPRIRE CHE TUTTO L’ESSERE ASCOLTA
L’audiopsicofonologia ci riconnette all’armoniosa Esistenza primordiale utilizzando:
la musica di Mozart, particolarmente ricca di suoni acuti che dinamizzano il sistema nervoso centrale
i canti gregoriani, che riequilibrano il sistema nervoso vegetativo
la voce della propria madre, per un’azione più profonda a livello emotivo
la voce della persona stessa, per consentire una migliore ricarica energetica. L’audio psicofonologia viene utilizzata a tutte le età, come intervento individuale e come sostegno alla genitorialità ed alla famiglia.
I suoi campi di applicazione sono:
apprendimento
dislessia
linguaggio e voce
attenzione, concentrazione memoria
iperattività
prematurità alla nascita
sviluppo psicomotorio
disequilibrio energetico affettivo
autismo
sindrome di Down
relazione e comportamento
gravidanza
aspetti corporei e posturali
ansia
depressione
difficoltà uditive
voce e canto
disturbi di natura psicosomatica
comunicazione
ricerca personale e creatività
integrazione delle lingue straniere.
Si applica tramite il bilancio audiopsicofonologico, che consiste in una visita specialistica iniziale in cui viene raccolta un’anamnesi approfondita e viene realizzato il test di ascolto, che consente di rilevare le qualità del suono in entrata. Vengono poi realizzati altri test proiettivi che danno ulteriori conferme e convalide, ed infine viene data una restituzione rispetto alla domanda ed alla motivazione della persona o dei genitori. Successivamente si realizzano le sedute a cicli intensivi di otto, dieci o quindici giorni, per due ore al giorno. Il colloquio informativo al centro: “Atelier di movimento” di Milano è gratuito: viene offerto a tutte le persone che sono interessate ad approfondire le tematiche legate a questo campo.

Tomatis è stato un genio, e le sue scoperte oggi migliorano considerevolmente la qualità di tante persone.
Ecco alcuni suoi aforismi famosi:
• Non occorre sentire per ascoltare, infatti alcuni famosi musicisti del passato erano sordi.
• Tutto il corpo è un orecchio, un’antenna ricettrice che vibra all’unisono con la fonte del suono.
• L’aria, una volta invasa dalle vibrazioni acustiche, che siano quelle di un battito di mani o di una sonata per pianoforte, non è più quella di prima.
• All’inizio fu il suono.
• Ogni fenomeno acustico, in fondo, non è che un eco del «suono primordiale».
• La funzione dell’orecchio non è solo quella passiva del percepire i suoni, ma anche quella attiva in cui emerge il desiderio di ascoltarli.
• La cosa più importante da ricordare è che il cervello non produce energia, la cattura, ed è l’orecchio che gliela fornisce. Il suono è quindi un alimento del cervello.
• La lingua nativa è proprio la lingua materna appresa durante l’ascolto intrauterino, la prima funzione sensoriale a essere già consolidata al quinto mese di gestazione, e le altre lingue le si apprendono allo stesso modo, indipendentemente dall’età del parlante.
• Il linguaggio è l’elemento fondante l’umanità dell’uomo.
• Quando l’orecchio non ascolta in modo ottimale si hanno ripercussioni su tutto il sistema organismico.
• Una pedagogia fondata su una corretta educazione all’ascolto non ha per fine l’individuo monologante, bensì l’individuo dialogante.
• Questa pedagogia è anche il segreto per accedere all’ “effetto Mozart”, una chiave magica per trasformare l’organismo modificando lo stato emotivo, fisico e mentale. Mozart è infatti un’ottima madre e provoca il maggior effetto curativo sul corpo e sull’anima.
• La capacità di ascoltare è la madre di tutte le altre capacità: dell’apprendimento, del linguaggio, della relazione, degli affetti, della memoria, dell’intelligenza e perfino dell’identità personale e della salute psicofisica;l’orecchio è quindi anche uno dei migliori strumenti di guarigione.
Per oggi è tutto: desidero iniziare ad appassionarvi ed assaporare la potenza insita nella descrizione operata in questo breve articolo per lasciarvi familiarizzare con l’argomento davvero imponente.
Dal prossimo articolo scandaglieremo nei dettagli i vari campi di applicazione e gli effetti intervenienti.
Vi delizio con una delle sinfonie utilizzate per l’ascolto.
Sono umilmente a disposizione per qualunque necessità e richiesta a tema.
Chiara Virzì