Chiaramente

di Chiara Virzì
Elaborare il lutto: l'arte di sciogliere e lasciare andare

Elaborare il lutto: l’arte di sciogliere e lasciare andare

“Non avvicinarti alla mia tomba piangendo, non ci sono, non dormo li.
Io sono come mille venti che soffiano, io sono come un diamante nella neve, splendente, io sono la luce del sole sul grano dorato, io sono la pioggia gentile dell’autunno.
Quando ti svegli la mattina tranquilla, sono il canto di uno stormo di uccelli.
Io sono anche le stelle che brillano mentre la notte cade sulla tua finestra.
Perciò non avvicinarti alla mia tomba piangendo, non ci sono.
Io non sono morto”

Mary Elizabeth Frye

Elaborare il lutto: l'arte di sciogliere e lasciare andare

Chi di noi non si è trovato a gestire un lutto (anche interrompere una relazione lo è) più o meno improvviso e/o violento, e non si è sentito smarrito e delle volte (nel caso di un suicidio, ad esempio) un vero e proprio sopravvissuto?

Il dolore bisogna attraversarlo perchè si trasformi; è un processo dinamico che richiede tempo, coraggio, pazienza, tenerezza e clemenza, abilità nel sostare in quel momento così particolarmente sfidante con fiducia.

Potrebbero manifestarsi ansia, rabbia, depressione o impoverimento emotivo (le emozioni sembrano anestetizzate, come se non avessimo ancora realizzato l’accaduto e/o manifestassimo la resistenza ad accettarlo).

I tempi di elaborazione possono variare da persona a persona e da situazione a situazione; le statistiche hanno rilevato che ci si muove fra i nove ed i diciotto mesi.

Il primo psicologo a parlare dell’attaccamento e della diversa risposta ad una perdita (per chi la vede sotto quest’ottica) fu Bowlby.

Secondo lui vi sono delle specifiche fasi (fase dello stordimento, fase dello struggimento, fase della disperazione e disorganizzazione, fase della riorganizzazione).

Freud ne considerava tre: la fase del diniego, quella dell’accettazione ed infine la possibilità di un sano e fisiologico distacco.

Elaborare il lutto: l'arte di sciogliere e lasciare andare

Come l’amore è un sentimento magico che ci fa credere all’impensabile ed all’impossibile, anche il lutto è coperto di magia, ed i rituali che vengono agiti e contraddistinguono le differenti culture hanno la funzione di sostenere le persone coinvolte nella gestione di quel complesso cambiamento.

Quando il ricordo torna a graffiarti l’anima, pare di vivere in un tempo sospeso dove tutto può accadere, e di nuovo hai quella sensazione di smarrimento, malinconia o peggio di senso di colpa (“Cos’avrei potuto fare perchè non accadesse?”).

Che fare allora?

Citando una struggente affermazione della mia cara maestra di meditazione, “Se la morte ci toglie qualcosa, noi dobbiamo trovare qualcos’altro da restituire alla Vita”.

Non è semplice, ma neanche impossibile da affrontare: bisogna innanzitutto darci tempo, avere la cura di districarsi fra i nodi del cuore, le parole non dette, le incomprensioni intercorse, gli egoismi personali che vorrebbero ancora a nostro fianco materialmente la nostra fonte d’Amore; amare ciò che di quella persona cara sopravvive in noi, nei nostri gesti e pensieri, mantenere il cuore aperto, lasciarsi toccare dall’impermanenza ed esercitarsi a fluire con l’esistenza, in abbandono totale e liberando l’intera gamma di emozioni sopraggiunte.

Lasciare andare ciò che avrebbe voluto realizzare il nostro caro e non deviare il nostro personalissimo percorso per questo; onorare, ringraziare e benedire ogni singolo istante trascorso insieme, carpendone l’insegnamento e donandoci pace (abbiamo fatto del nostro meglio con gli strumenti che sentivamo di possedere in quel preciso momento della nostra Vita); se è particolarmente difficile mandare giù questo boccone amaro, lasciarsi supportare da un professionista.

Elaborare il lutto: l'arte di sciogliere e lasciare andare

Il prossimo passo dopo quello relativo al fronteggiare la perdita è affrontare il cambiamento; ecco qualche spunto da tenere in seria considerazione:

il cordoglio richiede tempo: prenditi cura di te

ciascuno fronteggia il dolore a modo suo, ed il percorso può essere irregolare (può prevedere degli alti e bassi)

non avere paura, riconosci la presenza di questo dolore e confortati

sii presente, o potresti cadere nella trappola del rimuginare e smetteresti di vivere

non trascurarti, non compromettere il normale svolgimento della tua routine quotidiana

costruisci la tua rete di sostegno: non vergognarti di chiedere aiuto

tieni un diario

vivi il dolore e preparati a dare all’evento di morte lo spazio deputato: il passato

crea dei tuoi rituali di “separazione” per mentalizzare il lutto e facilitare la sua elaborazione

riacquisisci la necessaria leggerezza e pratica l’equanimità (vedi i miei articoli dedicati alla mindfulness)

Elaborare il lutto: l'arte di sciogliere e lasciare andare

… E per chi sostiene la persona che ha subito il lutto?

Ecco cosa fare:

esserci

ascoltare: non è necessario parlare o – peggio – provare a dare consigli generali che potrebbero non essere utili al caso specifico

mostrare accudimento con gesti concreti

non minimizzare, bensì accogliere le manifestazioni della persona che soffre, in modo che le arrivi chiaro il messaggio che le sue emozioni possono essere validate ed attraversate con esito positivo e propositivo.

Hai bisogno di un sostegno per te o per qualcuno che ti è caro e si trova in questa delicatissima fase?

Contattami senza esitare: troveremo l’approccio più adatto alla persona ed alla situazione che sta vivendo.

Sono a servizio

Chi

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