Chiaramente

di Chiara Virzì
Dall'inconscio al super conscio: viaggio fuori dagli schemi tracciati

Dall’inconscio al super conscio: viaggio fuori dagli schemi tracciati

Siamo finalmente ai cancelli dell’inaudito, inatteso, inesplorato, inespresso: abbiamo sviscerato dall’articolo precedente sull’inconscio perle di conoscenza sulle ultimissime scoperte legate a quanti tipi di inconscio ci troviamo a fronteggiare e maneggiare oggi, per essere più consapevoli e meno manipolabili domani.

Per celebrare questo momento sacro che ha il potere di cambiare la nostra esistenza in meglio, ora avete a disposizione sul mio blog le prime venti pagine completamente gratuite; in questo modo avrete più strumenti per scegliere se addentrarvi e prendere le redini della vostra nuova vita (perchè non sarà più la stessa) o se non è il momento per voi di andare così tanto in profondità.

Dall'inconscio al super conscio: viaggio fuori dagli schemi tracciati

E’ un viaggio oltre i confini del sé, i limiti della propria identità singolare e sociale ed anche la materia; voi potete esserne i protagonisti interagenti attivi col Tutto Energetico e diventarne gli alchimisti.

E trasmutarsi in alchimisti per plasmare la materia e di conseguenza anche la nostra realtà conduce a “uscire fuori”, vibrare nell’Estasi; è un giungere all’agognata quiete passando necessariamente attraverso un’inquietudine.

L’estasi non semplicemente pervade la nostra quotidianità, ancor di più la nostra contemporaneità in crisi, ma appartiene strutturalmente alla nostra esistenza; una tale esperienza percettiva ci cambia nella stessa misura in cui noi cambiamo essa, semplicemente interagendovi, come aveva scoperto Einstein – con la sua Teoria della relatività – e successivamente aveva approfondito Heisenberg, il quale affermava fermamente: “Quello che vediamo non è la natura in sè, bensì la natura esposta al nostro metodo d’indagine”.

Ecco l’incontro mistico direi fra psicoanalisi e fisica quantistica.

Nell’estasi dunque “si esce”, ma qual è la meta?

E soprattutto come si manifesta la follia e la sacralità del viaggiare?

Nel Fedro, Platone afferma che la follia è superiore alla sapienza poiché è divina, e individua nei riti dionisiaci descritti nelle Baccanti di Euripide uno dei luoghi più significativi di riflessione sul rapporto tra sacro ed estasi.

È questo il caso in cui le Baccanti appaiono come icona di una società alternativa a quella civilizzata della moderna Tebe, a diretto contatto con la natura e il suo misticismo.

Qui la follia diventa un mezzo per uscire dagli schemi, raggiungere la conoscenza diretta del Dio nel proprio corpo e quindi una maggiore consapevolezza di sé: “Beato chi, protetto dagli dei, conoscendo i misteri divini conduce una vita pura e confonde nel tiaso l’anima, posseduto da Bacco sui monti tra sacre cerimonie”.

Sembra che la nostra epoca si manifesti per la sua strutturale tendenza allo smarrimento.

Eppure, come afferma l’antropologo Franco La Cecla, oltre il chiasso della quotidianità è possibile un viaggio più umano, autentico e consapevole: “Al posto di sé, del sé chiassoso o mugugnante di tutti i giorni, s’impone la forza di un ‘là fuori’ che ci costringe a prendere atto che il mondo c’è e dobbiamo fare i conti con esso”.
Ecco l’estasi del secondo tipo, quell’incontro con il mondo ed il sacro che si esprime nella cura paziente del sé, il cammino tortuoso in cui si esce da se stessi per riscoprire la più profonda dimensione interiore, per lasciarla emergere dalla quotidianità come una statua dal marmo in una certosina opera di intaglio.

Ecco il miracolo. In questo sempre possibile smarrimento ci si apre al pericolo ma anche allo stupore.

In fondo ogni viaggio, pensiero, la vita stessa comincia proprio con la meraviglia di fronte all’ignoto, alla trascendenza.

In questo cammino estatico, sempre in bilico tra guadagno e perdita, rischio e meraviglia dell’inaspettato, l’uomo riscopre la possibilità di realizzarsi, interagendo con l’Altro misterioso da sè.

Dall'inconscio al super conscio: viaggio fuori dagli schemi tracciati

Ciò produce il perturbante e disarmante “Effetto farfalla”, che vi esemplificherò in prima battuta riportando alla vostra memoria la citazione:  “Un solo battito delle ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo”.

Perchè? Com’è possibile? Che significa?

Il termine “effetto farfalla” fu introdotto per la prima volta da un professore di meteorologia del Massachusetts Institute of Technology, di nome Edward Norton Lorenz.

Studiando i modelli meteorologici, progettò un modello che dimostrava che se si confrontano due punti di partenza vicini tra loro e che indicano il tempo attuale, essi si allontanano presto.

In seguito, una zona potrebbe apparire tranquilla, senza nemmeno una leggera pioggerellina, mentre l’altra potrebbe ritrovarsi con forti temporali.

Il punto principale di Lorenz era che in natura esistono innumerevoli interconnessioni e, se qualcuno avesse apportato la più piccola perturbazione al mondo come lo conosciamo, non ci sarebbe stato modo di sapere cosa sarebbe successo se non ci fosse stata.

Lo scopo di Lorenz era spiegare che alcuni sistemi dinamici complessi presentano comportamenti imprevedibili, come piccole variazioni nelle condizioni iniziali, che potrebbero avere effetti molto diversi sui risultati.

Quest’idea è diventata la base di una branca della matematica nota come teoria del caos, descritta dallo scienziato James Yorke nel 1975; egli ci ricorda qualcosa di molto importante che dobbiamo sempre tenere a mente: tutto ha una conseguenza, ma il mondo non segue sempre uno schema prevedibile ed alcuni eventi sono impossibili da anticipare.
Sebbene Yorke abbia coniato questa teoria collegandola fondamentalmente alla matematica, la verità è che essa ha un grande impatto sul comportamento umano. 

Da quando è stata introdotta, infatti, è stata applicata in numerosi scenari.

Parlando di psicologia e neurologia, un piccolo cambiamento nei neurotrasmettitori può avere un grande impatto sul sistema cognitivo di una persona; spesso è impossibile dire con esattezza che cosa avrebbe fatto agire, pensare o sentire qualcuno in modo diverso.

L’utilizzo dell’effetto farfalla per affrontare in modo dinamico il processo di sviluppo umano (che comprende sistemi neurali, mentali, comportamentali e sociali che interagiscono tra loro nel corso della vita) ne evidenzia la reale complessità.

In sintesi l’effetto farfalla e la teoria del caos ci ricordano che le piccole cose possono generare grandi cambiamenti; tuttavia, poiché né la natura né il mondo sono prevedibili, dobbiamo gestire l’incertezza.

Queste teorie ci insegnano anche che le piccole cose contano, e che dobbiamo sapere che qualsiasi cosa facciamo, per quanto banale sia, avrà sempre una conseguenza ed influenzerà qualcosa o qualcuno.

È così che scopriamo l’importanza di fare piccole cose ogni giorno e quale impatto esse possano avere, nel bene e nel male.

 Ovidio diceva: “L’acqua che gocciola scava la pietra, non per la sua forza, ma per la sua persistenza“. 

Ecco alcune delle potenzialità insite nel pdf sull’Inconscio ribaltato.

Ora mi commiato da voi con un’ultima chicca per solleticare la vostra attenzione e curiosità: ci dirigiamo alle porte del tempo circolare, non più lineare.

Come fare?

Le nostre guide saranno la meditazione, l’introspezione, la relazione consapevole; si annida lì il salto di Coscienza, dopo il necessario so-stare ed il conseguente “collasso dell’onda”, di origine quantistica, a cui può seguire la padronanza di qualcuna almeno delle infinite possibilità presenti nel campo unificato di Coscienza.

Dall'inconscio al super conscio: viaggio fuori dagli schemi tracciati

Shiva e la danza delle particelle

E se siamo fuori dal tempo lineare e pulsiamo in quello circolare, dei segnali elettrici ci cambiano e ci addentrano nello stesso stato del Super Conscio, scoperto dalla tradizione millenaria indiana e poi portata all’auge da Jung.

In cosa consiste il Super Conscio infine?

Nella possibilità dell’uomo di raggiungere l’unione degli opposti, conoscere finalmente chi è, per cui non ha più bisogno di giudizi e categorizzazioni.

E’ il tempo della sincronicità, il legame di senso ritrovato fra il Sè e le cose, la capacità di lettura del Significato del Tutto amorevole che ci pervade.

Dall'inconscio al super conscio: viaggio fuori dagli schemi tracciati

La sincronicità si sposa perfettamente con la coerenza quantistica, che attivando dei miracolosi corridoi spazio-temporali possono mutare istantaneamente un’informazione nel sistema e la loro successiva espressione; per padroneggiarla bisogna allineare corpo, mente e cuore ed abbandonarsi alla Coscienza espansa in stato meditativo; in questo stato cambi il modo di “vedere” le cose, il significato che assegni loro, ed è infine possibile sperimentare anche un’autoguarigione energetica, se raggiunte determinate condizioni (io ne sono diretta testimone con la mia vita).

Vuoi approfondire?

Ritagliati uno spazio dedicato alla lettura attenta delle prime venti pagine del pdf presente sul blog, nella sezione: “Chiaramente novità”.

Qualora ti intrighi, potrai successivamente acquistare il volume completo.

Io sono a servizio per ulteriori delucidazioni ancora più dettagliate.

Buon viaggio, buon Tutto.

Chi

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