Chiaramente

di Chiara Virzì
Liberarsi dagli stili di attaccamento disfunzionali dell'infanzia

Liberarsi dagli stili di attaccamento disfunzionali dell’infanzia

Ho appena ultimato un aggiornamento sulla Schema Therapy, utilissimo per essere ancora più efficaci e mirati nel percorso virtuoso del Reparenting.

Tale approccio, denominato tecnicamente “Life Traps”, mappa le trappole in cui ci si è imbattuti nell’infanzia, ormai divenute stili comportamentali inconsapevoli da adulti, finchè un episodio o elemento scatenante ci aiuta a guardarci dentro e farci i conti.

Esso si integra eventualmente anche ai metodi cognitivi-comportamentali ed alle tecniche psicoanalitiche ed esperienziali; quest’ultimo aspetto in particolare, potenzia la buona riuscita della terapia.

Iniziamo a familiarizzare con l’argomento partendo dall’elencarvi le differenti tipologie di trappole, individuandone le caratteristiche cardine evidenziate da test ad hoc:

  • Abbandono: può essere basata sulla dipendenza o dal senso di instabilità e perdita; il ciclo emozionale presente coinvolge l’angoscia, il dolore e la rabbia. Le origini possono avere una predisposizione genetica o la causa è da ricercare nella separazione traumatica dalle figure di riferimento. Chi presenta la trappola della dipendenza – che analizzeremo successivamente – spesso ha anche quella dell’abbandono.
  • Sfiducia ed abuso (fisico e/o psicologico): in questo caso vi è stata una violazione dei confini personali; in presenza di abuso sessuale nello specifico, non è stato violato solo il corpo, ma anche lo spirito. La sfiducia può essere associata ad esperienze infantili di abuso, ma anche di manipolazione, umiliazione e tradimento. La difesa più utilizzata in presenza di un abuso è la temporanea dissociazione (estraneamento rispetto all’evento).

Liberarsi dagli stili di attaccamento disfunzionali dell'infanzia

Le trappole dell’abbandono, della sfiducia e dell’abuso rientrano nella sfera di mancanza di sicurezza, fisica e psicologica.

Se si sperimenta invece la percezione di una qualche inabilità a condurre una vita autonoma, siamo nel campo delle trappole della vulnerabilità e della dipendenza.

Il vissuto limitante e pervasivo della vulnerabilità rappresenta un limite ed un freno per la vostra vita; evitate le esperienze e non razionalizzate facilmente quante probabilità ci siano che accada ciò che temete.

Le tipologie connesse riguardano salute e malattia, la sensazione di pericolo, la paura della povertà ed il terrore di perdere il controllo.

Le origini sono da ricercarsi in un apprendimento pervenuto dallo stile ed atteggiamento genitoriale, poco o troppo protettivo, e/o da frequenti malanni che vi colpivano in età infantile.

Per quanto riguarda invece la trappola della dipendenza, spesso sfociante nel panico, nella rabbia o nell’agorafobia, può includere ed intrecciarsi alle trappole dell’abbandono, della deprivazione emotiva e/o dell’esclusione sociale.

Tendete ad avere il controllo su tutto, poiché non riconoscete il vostro valore, o vi affidate totalmente nelle mani della persona di cui vi fidate; in caso di controdipendenza, o ipercompensazione, dichiarate invece apertamente ed aspramente che non avete bisogno di nessuno.

Anche in questo caso le origini sono da ricondursi a figure di riferimento eccessivamente o scarsamente protettive.

Due buoni passi verso la propria emancipazione rispetto a questo handicap che compromette l’armonioso svolgimento della vostra quotidianità sono costruirsi una base sicura, e poi gradualmente allontanarsene per recuperare un’autonomia piena.

Seguono le trappole della deprivazione emotiva e dell’esclusione sociale, le cui cause sono da ricercarsi nell’intensità dei rapporti affettivi.

Riguardo alle tipologie di deprivazione, includiamo la deprivazione di accudimento amorevole, la mancanza di empatia e/o di protezione.

Questa trappola è spesso associata al disturbo narcisistico ed alla trappola delle pretese eccessive; suscita rabbia.

Essa si è sviluppata prima ancora dello sviluppo del linguaggio nel bambino, per cui l’adulto che ne è affetto si sente mancante di qualcosa – sperimenta un vuoto atavico – senza riuscire ad individuarne la matrice; essenzialmente è qualcosa che il bambino non ha mai conosciuto.

Spesso si è manifestata anaffettività o mancanza di presenza e/o sintonia con le figure preposte all’accudimento.

La trappola dell’esclusione sociale si accompagna spesso a quelle della dipendenza e della sottomissione.

Si sperimenta un’ossessione rispetto al giudizio – temutissimo – dell’altro; spesso si presentano sintomi psicosomatici e si prova ansia da prestazione.

Purchè vi sentiate accettati, sareste disposti – e siete attratti – a far parte di sette: cautela!

Le origini di questa trappola possono essere fisiche, psicologiche o sociali; vi sentivate diversi, inferiori, esageravate i vostri “difetti” ed a causa della vostra passività esacerbavate gli episodi di umiliazione dall’esterno.

E’ fondamentale ricercare l’equilibrio sottostante al connubio fra l’integrazione sociale e la vostra unicità personale (non soffocatela).

Liberarsi dagli stili di attaccamento disfunzionali dell'infanzia

Ed eccoci alle trappole dell’inadeguatezza e del fallimento, strettamente legate ad uno scarso livello di autostima.

L’inadeguatezza presenta a volte tracce consistenti delle trappole delle pretese e degli standard severi.

A differenza dei canoni descritti relativi all’esclusione sociale, in questo caso ci si sente “difettosi” dall’interno e si diventa ipersensibili.

Le origini sono da ricercarsi in adulti significativi ipercritici, umilianti e tristemente rifiutanti.

Simili sono le origini legate alla trappola del fallimento, in cui si includono anche i vissuti di confronti impietosi con gli altri.

La sensazione percepita è quella di essere inferiori alla media e si possono provare stati depressivi o procurarsi autosabotaggi.

Liberarsi dagli stili di attaccamento disfunzionali dell'infanzia

Ed ora approfondiamo le trappole della sottomissione e degli standard severi:

chi presenta queste trappole fatica ad esprimersi, soddisfare i propri bisogni e manifestare direttamente le proprie esigenze.

La sottomissione presenta diverse tipologie:

il sacrificio di sé oltre i limiti (per un vissuto legato alla colpa)

la remissività per paura (che fa esplodere la rabbia in una fase successiva).

Chi va al contrattacco sviluppa ribellione, ma fine a sé stessa.

Le origini spesso risiedono in figure di riferimento eccessivamente punitive, controllati ed invischianti.

La trappola degli standard severi ha origine solitamente nelle richieste eccessive genitoriali, facenti leva sulla vergogna.

E’ possibile che lo sviluppo di questa trappola sia stato il tentativo di compensare sentimenti di inadeguatezza, esclusione sociale, deprivazione emotiva e/o fallimento.

Le tipologie di standard severi riguardano:

la compulsività

l’orientamento al risultato

l’orientamento allo status.

Per ciò che concerne infine la trappola delle pretese, è legata all’inabilità di riconoscere ed accettare i limiti realistici della vita; è l’unico caso fra le trappole visionate in cui si manifestano eccessivamente le proprie esigenze e generalmente non si prova quella sofferenza che fa da input per chiedere aiuto, ma rabbia ed in taluni casi depressione.

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E’ assente il concetto di reciprocità e le origini sono da individuarsi nei limiti insufficienti ricevuti (ricordiamo che le regole ragionevoli sono un dono d’amore).

SERVE UN PIANO D’AZIONE!

Innanzitutto evitate l’ipercompensazione, ossia voler dimostrare di potercela fare a tutti i costi da soli.

Come riconoscerle

  • Sono temi che perdurano fin dalle prime fasi della vita
  • hanno un carattere autodistruttivo
  • lottano per sopravvivere (spesso a nostra insaputa; così governano la nostra vita)

Gli stili che utilizziamo – ingenuamente – per fronteggiare le trappole:

  • La resa (restiamo invischiati nello schema)
  • la fuga (l’evitamento)
  • il contrattacco (riserviamo agli altri lo stesso trattamento)

I passi per ottenere il cambiamento ed il dissolvimento delle Trappole:

  • Riconoscere, nominare, rivivere QUEL dolore: solo così potremo lasciarlo andare
  • ricontattare il bambino interiore ferito
  • siate disciplinati nelle pratiche assegnatevi per destrutturare lo schema (dimostratene l’infondatezza a livello razionale)
  • utilizzate la scrittura creativa
  • Individuate ed esaminate attentamente gli elementi distintivi di una specifica trappola
  • Applicate le strategie fornitevi per superare i pattern negativi insiti alla specifica trappola (affrontate una trappola per volta, se ne avete più d’una)
  • Persistete
  • Coltivate i vostri punti di forza
  • Perdonatevi e se possibile perdonate

Possibili ostacoli al cambiamento che potrete incontrare:

  • Non ammettere l’esistenza della trappola e non assumersene la responsabilità
  • Non entrarvi in contatto, magari con un diario che ne elenchi vantaggi e svantaggi nella vostra vita
  • Accettare la trappola a livello razionale (scrivete un promemoria antitrappola e portatelo sempre con voi)
  • Avere fretta di cambiare
  • Non soffermarsi adeguatamente su pensieri, sentimenti e comportamenti (oltre alle caratteristiche specifiche della vostra trappola)

Liberarsi dagli stili di attaccamento disfunzionali dell'infanzia

Assunti di base di cui è bene siate consapevoli:

  • Il processo di cambiamento comporta il risveglio della parte di noi che vuole sentirsi felice ed appagata
  • Vi sono diversi bisogni fondamentali (lo stare in relazione; essere indipendenti ed autonomi; sentirsi desiderabili, competenti ed utili; affermare sé stessi; esprimere desideri e sentimenti; provare piacere e sperimentare la creatività; aiutare gli altri)
  • E’ possibile cambiare in modo radicale
  • In noi vi è una resistenza che si oppone al cambiamento (omeostasi sedimentata)
  • Vi è una forte inclinazione ad evitare la sofferenza, anche se ci conduce ad una crescita personale
  • Cambiamento non è solo assenza di trappole, ma scoprire che persona si desidera essere e cosa si vuole raggiungere nella propria vita.
  • E’ fondamentale essere onesti con voi stessi e chiedere il supporto di uno specialista, se necessario.

Sono a servizio per qualunque delucidazione o per fornirvi il supporto che meritate; un abbraccio dal cuore e..salutiamo insieme lo straziante perpetrarsi degli schemi disfunzionali!!

Vostra Chi

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