Natale: festività romana del Dies Natalis Solis Invicti (giorno di nascita del sole invincibile), celebrata nel momento in cui l’oscurità raggiunge l’apice (oggi, ventuno Dicembre, col Solstizio d’Inverno) e la notte fresca stende un velo di silenzio ed una sensazione di sospensione nel mondo, per poi lasciare inaspettatamente e gradualmente posto e spazio alla luce.
Cosi, augurandoci Buon Natale, onoriamo il cambiamento, il rinnovamento, la rinascita, ma anche la speranza e la fiducia in ciò che è al momento in gestazione, pronto per esprimere tutta la propria potenza al momento giusto.
Basta osservare la Natura, grande maestra in connessione perenne con noi, suo prolungamento, per accorgerci di come l’apparente riposo invernale celi un gran lavorìo prepratorio allo sbocciare primaverile, con un’esplosione di colori e frutti succulenti e nutrienti.
Allo stesso modo anche noi, in questo preciso momento, siamo invitati a rallentare, abbracciare il silenzio, l’introspezione ed il nostro personale buio interiore, per riuscire poi ad accedere al nostro luogo di massimo splendore, che solo tramite questo passaggio ci si può rivelare in tutta la sua bellezza.

Il solstizio nel mondo
Il termine latino si riferisce proprio al momento di stasi del sole, e viene onorato in svariati modi nelle parti disparate della Terra.
In Iran ad esempio si raccontano storie e poesie, a Stonehenge si festeggia accendendo dei falò e pronunciando formule magiche, in India si mangiano riso ed anacardi, in Cina e Corea delle zuppe dolci.
Una buona parte dell’Italia è affascinata dai riti celtici, che giocavano ad influenzare i cicli cosmici onorando la Dea Yule, la quale pare segni l’inizio di un ciclo e porti nel suo utero il “Sole Bambino”.
Le piante sacre per i Celti sono l’agrifoglio, che simboleggia il vecchio anno solare, ed il vischio, rappresentativo della luna crescente, arrecante la pacificazione e la cui forma e trasparenza ricordano lo sperma e con esso una potenziale nascita.

Rituali e buone abitudini
Sono vivamente suggeriti i bagni caldi, poichè rimandano alle acque uterine da cui lasciarsi teneramente cullare in vista della nuova vita; buone pratiche possono essere anche la lettura e la meditazione.
Un’interessante tecnica introspettiva potrebbe essere visualizzare ciò che vogliamo lasciare andare e quali insegnamenti integrare nella prosecuzione del nostro viaggio personale.
Sarebbe gentile donare a chi non ha le nostre stesse risorse e possibilità ciò che possediamo quasi intatto e giace in un armadio o in soffitta.
Sarebbe altrettanto utile, anche dal punto di vista psicologico, selezionare ciò che abbiamo in casa da tempo immemore ed eliminare quello che non ci serve più.
I Celti sono ancora ricordati per i loro rituali particolari:
-il ramo di Yule: dopo essere andati alla ricerca di un ramo secco nel bosco ed aver ringraziato gli spiriti elementali del posto per avercelo donato, possiamo pulirlo, decorarlo, appenderci i bigliettini con su trascritti i nostri desideri e posizionarlo in un luogo della casa in cui abbiamo predisposto una sorta di altare sacro.
– l’albero solstiziale di buon auspicio: non si sceglie il classico abete natalizio, bensì un qualunque albero ci ispiri e a cui applicheremo delle differenti rappresentazioni del Sole, sbizzarrendoci con le tecniche più originali.
Lasciamo che la nostra luce risplenda nel mondo ed incarniamo la fede in ciò che è invisibile in atto, seppur possibile in potenza.
Siamo semi che, dopo aver imparato nel buio, seguendo l’intuito, come crescere, trasformarsi, fuoriuscire dalla terra abbandonando ciò che non ci è più utile e fluire, realizziamo la nostra autentica natura ed innalziamo le vibrazioni del nostro meraviglioso pianeta!

…E allora non mi resta che augurarvi una buona rinascita, anime! Lasciate che a traghettarvi sia questa melodia in tema, scelta per voi con cura ed attenzione. Grazie!