Chiaramente

di Chiara Virzì
La relazione natura-cultura

La relazione natura-cultura

Gli esseri umani sono influenzati dalle “atmosfere” ambientali, sia a livello simbolico che motivazionale.

Noi ci vediamo come radicati nell’ambiente circostante” (Ash, 1952, p. 318).

Gli uomini vogliono che il mondo abbia per loro un significato, vogliono sentirsi in rapporto significativo con il loro ambiente.

Appare evidente quanto importante sia amare e rispettare il proprio ambiente, proprio come estensione di noi stessi.

Kurt Lewin,uno dei maggiori rappresentanti della Psicologia sociale, formulò la famosa equazione:

C =f`(PxA)

In essa C, cioè il comportamento umano, con i relativi processi psicologici che lo accompagnano, è funzione (f) sia delle caratteristiche della persona (P), che di quelle dell’ambiente (A) in cui si realizza (Lewin, 1951).

Gli studi relativi a questa dimensione, hanno messo in evidenza la preferenza dell’uomo per ambienti urbani in cui siano presenti spazi e aree verdi, favorendo lo sviluppo del sé e facilitando la socializzazione (Taylor, Wiley, kuo, Sullivan, 1998), soprattutto di bambini e anziani (Wells, 2000).

E’ DA POTENZIARE l’effettiva possibilità di sostare in natura per un tempo adeguato, specie nelle grandi città coi loro ritmi frenetici, lavorativi e non solo.

La relazione natura-cultura

Ambiente e identità. Gli effetti psicologici dell’inquinamento

Afferma Perussia:” L’immagine della natura che portiamo dentro di noi influenza le nostre scelte e i nostri comportamenti, determina il nostro stile, si riflette sugli stati d’animo e interagisce con le dinamiche profonde della personalità” (1989)

La maggior parte degli studi empirici sull’identità condotti fino a ora hanno evidenziato l’importanza di tre principali aspetti dell’identità:

IDENTITA DI SE’

IDENTITA’ SOCIALE: l’identificazione con un gruppo può predire la messa in atto di comportamenti volti a perseguire o a difendere gli interessi di tale gruppo (Terry, Hogg & White, 1999).

IDENTITA’ DI LUOGO (Proshansky, Fabian & Kaminoff, 1983; Bonaiuto, Twigger & Breakwell 2004).  (Uzzel et al. 2002).

A livello psicologico, riferendoci alla “Teoria dell’Attaccamento” di Bowlby (1969), i sentimenti che noi sentiamo nei riguardi dei “nostri” luoghi (e delle relative comunità di cui facciamo parte) definiscono meglio la nostra identità e danno un significato alla nostra esistenza (Giuliani, 2003).

L’ attaccamento di luogo ha importanti funzioni, come dare stabilità, sicurezza e difesa all’identità personale; questo è un processo dinamico, in quanto le trasformazioni dei luoghi, delle persone e delle attività causano cambiamenti nelle modalità di attaccamento.

Così, i soggetti più identificati con la propria regione hanno una minore percezione di inquinamento, mostrando una tendenza simile a quella dell’identità sociale, percependo soprattutto gli aspetti positivi del proprio gruppo, per mantenere un livello elevato di autostima (Bonaiuto et al., 1999).

Tuttavia, nonostante i cittadini mettano in atto delle difese, comunque l’inquinamento atmosferico può effettivamente causare uno stato ansioso e di paura, in quanto esso attacca i processi di percezione “sana” dell’identità.

Peron e Saporiti, nel 1995 individuano 5 stressori principali dovuti all’ambiente urbano: 1. rumore 2. affollamento 3. traffico 4. variazioni di temperatura 5. inquinamento dell’aria

 Seligman già nel 1975 parlava di “Stress e impotenza appresa” proprio per descrivere quella situazione in cui, persone o animali sperimentano un evento che non sono in grado di controllare e quindi sviluppano l’aspettativa di una mancanza di controllo.L’andamento dei fenomeni non desiderati viene considerato del tutto indipendente dalle azioni, quindi vi è un abbassamento nella motivazione, con evidenti ripercussioni a livello di stress cognitivo e quindi con conseguenti effetti sull’umore (Seligman, 1975).

Riveste un ruolo fondamentale dunque la self efficacy, ossia la convinzione che le persone hanno circa la loro efficacia personale di organizzare e dirigere le loro abilità e risorse per mettere in atto un`azione che li condurrà alla conseguenza desiderata (Bandura).

La relazione natura-cultura

 HENRY DAVID THOREAU, Walden. Vita nel bosco, 1854.

“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici.”

……Svegliamoci all’alba e iniziamo la giornata con un’ineguagliabile passeggiata all’aria aperta, magari osservando come possiamo migliorare l’ambiente col nostro singolare servizio.

L’intera giornata assumerà toni e colori completamente diversi ed elevati, vibrazionalmente ed energeticamente.

Provare per credere!

La relazione natura-cultura

….Ti lascio all’ascolto di un brano delicatissimo e profondo…..

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