Il trauma, ovvero la ferita, è una lesione dell’organismo psichico causata da eventi che improvvisamente e in modo distruttivo si presentano.
Quando un’esperienza profondamente negativa resta nella memoria di chi l’ha vissuta, si trasforma nel tempo in una ferita che, non avendo le connotazioni proprie esplicite delle ferite fisiche, diventa “invisibile”. Ma la ferita è presente nel soggetto
ed opera in modo da condizionare la sua esistenza. Quando un soggetto subisce un abuso non riesce, spesso, a reagire nella maniera adeguata.
Non dobbiamo considerare abuso soltanto quello sessuale esercitato in danno di un altro individuo, ma anche ogni forma di manipolazione, denigrazione, prevaricazione e costrizione della mente di un altro essere.

In psicoanalisi esiste una vera e propria teoria elaborata da Freud in proposito:
Può avvenire si determini una vera e propria fissazione del soggetto a quell’evento traumatico; oppure accade il trauma venga introiettato, sepolto nel sistema della memoria del soggetto che lo subisce. L’evento in sé può essere apparentemente dimenticato e/o risolto, ma gli effetti deleteri dell’evento permangono e scelgono due strade: o si trasformano in un vero e proprio sintomo fisico (colpendo un organo che finisce per diventare il bersaglio dell’effetto traumatico) oppure si trasforma in una serie di atteggiamenti, comportamenti e azioni, dei quali il soggetto perde il controllo.
Può accadere all’improvviso che a seguito della semplice visione di una scena il cui contenuto rimandi simbolicamente a quell’evento sepolto nella memoria, il ricordo riaffiori, ritorni cioè sulla scena della consapevolezza e il soggetto ri-veda e riprovi gli stessi effetti della ferita originaria.
A seguito di un trauma nulla è più come prima. La ferita comincia a manifestarsi nel tempo principalmente attraverso il “male di vivere”. Il soggetto si trova in un costante disagio in tutte le situazioni della sua vita. Ha difficoltà a costruire relazioni e, qualora ci riesca, sviluppa quelle forme di attaccamento evitante che gli impediscono di sperimentare quel positivo senso di abbandono e di fiducia nell’altro. Questa situazione sviluppa intensi sentimenti di colpa e di inadeguatezza e l’individuo nutre una rabbia che finisce per distruggere anche i sentimenti positivi.
Come tenersi insieme e ricostruire sè stessi

Lasciati aiutare! Rivolgiti a una/o psicoterapeuta.
Guarire si può: il primo passo è la consapevolezza che qualcosa non va; il secondo è il coraggio di riprendere in mano la propria vita, con tenerezza possibilmente; il terzo è non arrendersi nel domare i propri draghi, anche se il percorso è lungo secondo il nostro modo di vedere le cose. Diamoci tempo e fiducia! Perseveriamo nella cura di noi stessi e sperimentiamo gli aggiustamenti strategici che più risuonano con noi. Quarto (e ultimo?) punto: TU VALI, STAI FACENDO DEL TUO MEGLIO E TUTTO VOLGERA’ PER IL TUO BENE E LA TUA EVOLUZIONE.
Infine non dimentichiamo l’importanza del contatto con la natura (la sua saggezza ancestrale può fare la differenza nella nostra interiorità dal punto di vista simbolico) e coi nostri simili..vi sentirete meno soli nella condivisione e con maggiori strumenti verso la risoluzione del trauma stesso.

..Mi congedo suggerendovi l’ascolto di questo brano..potente e amorevole a mio avviso.