Chiaramente

di Chiara Virzì
Castelli di sabbia: dire bugie

Castelli di sabbia: dire bugie

Mentire: perchè?

I motivi possono essere differenti: si va dalla cosiddetta “bugia bianca” per il supposto timore di ferire l’altro, alla menzogna tramutatasi in abitudine che entra a fare parte di una modalità relazionale.

La bugia è spesso un meccanismo di difesa, una forma di controllo per una verità “scomoda”, più o meno consapevolmente; o un tentativo forse eccessivo di proteggere la propria intimità anche dalle persone più vicine a noi, coi quali sarebbe auspicabile poter comunicare apertamente e in libertà.

Purtroppo è un’ illusione: imprigiona sempre di più la persona in questione e diminuisce la buona gestione della routine quotidiana.

In certi casi si può addirittura credere alle proprie bugie e crearsi una realtà parallela. La controindicazione importante in questo caso è perdere di autenticità nei confronti degli altri, come di sè stessi.

Castelli di sabbia: dire bugie

Esploriamo l’origine di questo comportamento

Mentire può essere indice di poca autostima e sicurezza: un Sè grandioso si cela e offusca la bellezza insita in ognuno di noi così come siamo, perfettamente imperfetti; probabilmente si vorrebbero ottenere maggiori risultati nella propria crescita personale in breve tempo e anche questa aspettativa non aiuta.

Dire bugie diminuisce la nostra consapevolezza, il proprio radicamento, la fiducia nell’altro che condivide con noi un cammino importante.

Dire menzogne è proprio una condizione stressante ansiogena a tutti gli effetti, da non sottovalutare.

Analizziamo il rovescio della medaglia

Per amor di verità ammettiamo anche sia un bene sapersi mettere nei panni dell’altro e valutare con lucidità e più oggettivamente possibile quali conseguenze potrebbero riversarsi sull’altro, quali le capacità presenti per elaborare quanto vorremmo comunicargli.

Il lato oscuro della verità

“L’Amore felice prevede il libero arbitrio: arida e infelice è l’onesta quando dire la verità è una costrizione“, sostiene lo psicologo Nicola Nardelli; personalmente condivido.

Non si fraintenda l’enunciato presente con una volontà di autorizzare la manipolazione dell’altro: non vuol essere una giustificazione.

Una possibile strategia

Castelli di sabbia: dire bugie

Proviamo a chiederci “come sarebbe andato se”, analizzando il caso in cui avessimo scelto l’onestà e quello in cui avessimo preferito la menzogna.

“Conditio sine qua non” per la buona riuscita della pratica: non raccontiamocela!

La nostra vulnerabilità è un valore pregiato di cui non vergognarsi…quando ci sentiremo pronti a dire la verità ne sentiremo anche i benefici e il grado di intimità fra noi e la persona con cui teniamo a relazionarci farà un bel salto evolutivo.

Castelli di sabbia: dire bugie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *